Osservando il palazzo ducale, dal lato della Basilica di San Marco, si nota che due delle colonne della loggia, al primo piano, sono rosa, a differenza delle altre che sono bianche.
Le due colonne rappresentano il luogo dove il doge assisteva alle manifestazioni e alle cerimonie di piazza oltre alle esecuzioni capitali.
Lo spazio invece tra le due grandi colonne che si affacciano sul canale con in alto, l’una il leone di San Marco, e l’altra la statua di San Teodoro, veniva utilizzato per le esecuzioni capitali.
Tra le due colonne veniva tesa una corda alla quale venivano impiccati i condannati. Poi se il reato commesso era particolarmente criminale, il condannato veniva prima torturato e gli veniva tagliata la mano o gli venivano cavati gli occhi, e veniva ucciso con la mazza, “picchiato”. Successivamente veniva attaccato a 4 cavalli che tiravano dai lati opposti e le 4 parti del corpo esposte ai quattro lati della città come monito per i cittadini.
Da qui i veneziani non oltrepassano mai lo spazio tra le due colonne, ma girano attorno ad essa, proprio per rispetto verso le persone precedentemente giustiziate in quel luogo, mentre per molti altri si tratta di semplice superstizione.
Attraversarli porterebbe sfortuna.